Caprese Michelangelo è un comune di 1.671 abitanti della provincia di Arezzo.
I primi abitanti del territorio di Caprese si attestarono lungo le pendici che contornano l'antico bacino lacustre di San Cassiano.Da qui provengono una decina di strumenti litici che presentano le peculiarità di un periodo del Paleolitico inferiore detto Acheuleano collocabile cronologicamente tra 500.000 e 100.000 anni fa . Le successive presenze si fanno risalire ad un periodo cronologicamente fissabile intorno a 30000 anni testimonianza della cultura Aurignaziana (prima fase del Paleolitico Superiore). Le selci rinvenute nell'area di San Cassiano rappresentano un unicum per la penisola Italiana soprattutto per l'altissima percentuale di strumenti che per la loro particolare lavorazione prendono il nome di Bulini. Sempre all'interno dell'antico bacino lacustre è stato rinvenuto un bracciale frammentario in bronzo la cui tipologia rimanda a possibili contatti con il mondo celtico e poteva appartenere ad un corredo di una tomba databile approssimativamente tra il V e il IV secolo a.C. . A confermare una consistente presenza etrusca un altro ritrovamento non lontano dal precedente ha restituito frammenti ceramici appartenenti ad almeno tre chilikes (coppe su piede con 2 manici) che conservano figure di danzatrici,satiri e menadi oltre a disegni fitomorfi e palmette in presenza dei manici.Il materiale è databile intorno al IV secolo a.C. e riveste una notevole importanza poiché è l'unica testimonianza di questo tipo per tutta l'alta Valtiberina. Del periodo Romano possiamo citare i siti di Gregnano e il Casalino. IL territorio di Caprese è citato in vari documenti medioevali come "Terra barbaritana"dal che si desume che fosse in possesso dei Longobardi come appendice della Terra Barbaritana del contado di Arezzo,così chiamata perchè precedentemente abitata dai Goti. Una pergamena del 1070 ricorda che un Conte Suppone dei Longobardi de Caprise aveva donato alla Chiesa Aretina di S.Donato 3 poderi (mansi) che il vescovo Teodaldo verso il 1030 aveva offerto al monastero aretino di SS Flora e Lucilla. Nel 1082 Alberigo di Ranieri dei conti di Galbino vende al fratello Bernardino Sidonia tra gli altri suoi beni il castello "de Caprise". Nello stesso anno Alberigo dona alla Badia Camaldolese di S. Maria a Dicciano i suoi possessi di Trecciano,Sovaggio,Pianoro e Tramoscano. Dopo la fondazione della Badia di Anghiari nel 1104, i Camaldolesi ' acquistano nuovi diritti e più estese giurisdizioni nel Castello e distretto di Caprese'. Nel 1260 i Capresani si sottraggono alla signoria dei conti di Galbino , che anche dopo la donazione ai Camaldolesi avevano continuato a padroneggiare sulla zona e si pongono sotto la protezione dei conti Guidi di Romena che la mantengono fino al 1323-1324. Tra il XII e il XIV secolo è signore di Caprese e della rocca Cignata Aghinolfo dei conti di Romena. Nel 1323 Guido Tarlati vescovo di Arezzo combatte contro Aghinolfo,disrugge la rocca Cignata e il suo palazzo di Usciano e dopo tre mesi di assedio espugna il CASTELLO DI CAPRESE. Nel 1384 i Capresani si danno volontariamente alla Repubblica Fiorentina. Nel 1385 la Podesteria di Caprese insieme al castello di Chiusi entra a far parte del vicariato di Anghiari. Nel 1577 caprese è staccato dal vicariato di Anghiari e annesso a quello di Pieve Santo Stefano. Nel 1776 con regolamento governativo del 25 giugno il Granduca Ferdinando III distacca Chiusi dalla podesteria di Caprese e riunisce in un unica amministrazione economica gli 11 comunelli del territorio Capresano.